Buongiorno. «Alcuni sono rimasti spiazzati dalle scelte di un governo che, si diceva, avrebbe favorito i ricchi: noi abbiamo scelto invece di sostenere i più fragili e rafforzare la classe media ». Lo rivendica la premier Giorgia Meloni nell’intervista che, a un mese dall’arrivo a Palazzo Chigi, ha concesso al direttore del Corriere , Luciano Fontana. Intervista che sarà, di sicuro, materia di dibattito — e, prevedibilmente, di distinguo, confutazioni e magari polemiche politiche — per giorni a venire. Riassumerla qui sarebbe impossibile. Ci limitiamo a riportarne alcuni passaggi. Tempo e modo per ritornarci ce ne sarà di sicuro, anche nella nostra newsletter. Ischia e il dissesto idrogeologico :
«In Consiglio dei ministri abbiamo preso un impegno: approvare entro l’anno il Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico . Inoltre, i ministri competenti effettueranno una ricognizione sia delle risorse già esistenti sia del personale da mettere a disposizione dei Comuni, a partire da quelli più piccoli. Abbiamo poi dato mandato al ministro Musumeci di creare un gruppo di lavoro interministeriale per programmare interventi di medio e lungo periodo . C’è tantissimo lavoro da fare ma serve anche un approccio culturale diverso da parte di tutti. Perché ogni euro investito sulla cura del territorio è un euro investito per dare ai nostri figli un’Italia più sicura e protetta ». L’Ucraina, la Russia e la Cina : «Putin non sta dimostrando grande volontà di trattativa . Vale la pena continuare a sostenere l’Ucraina perché la possibilità di aprire un tavolo può nascere solo sulla base di un equilibrio delle forze in campo. Ho parlato con Xi dell’importanza che la Cina può avere per tenere vivo un canale diplomatico con Mosca. Ci siamo anche detti, con trasparenza, che Italia e Cina sono due Stati molto distanti ma che hanno storie millenarie alle spalle che possono consentire un dialogo, pur nelle profonde differenze ». Il Covid e la campagna vaccinale : «Noi abbiamo un atteggiamento molto responsabile. Abbiamo per esempio prorogato l’obbligo delle mascherine in Rsa e ospedali, per proteggere anziani e fragili. Il ministro Schillaci ha annunciato una campagna per incentivare le vaccinazioni, sia per il Covid che per l’influenza stagionale, tra queste categorie. Quello che è cambiato è l’approccio, non più basato sulla coercizione ma sulla responsabilizzazione e sull’informazione , e il fatto che le nostre decisioni saranno sempre basate su evidenze scientifiche ». Il reddito di cittadinanza :
«Tutti sanno che io ho sempre contestato il principio del reddito di cittadinanza, ma mi pare che fossero d’accordo anche molti altri. Vedere il Pd, che votò contro l’istituzione del reddito, oggi scendere in piazza per difenderlo dimostra la strumentalità di certe posizioni. Il reddito non è stato utile a contrastare strutturalmente la povertà e non ha funzionato come strumento di inserimento nel mercato del lavoro» . Le critiche di imprese e sindacati : «Bonomi (presidente di Confindustria, ndr) dice che non si è fatto nulla per le imprese. Devo segnalare che abbiamo liberato 30 miliardi per destinarli interamente al caro energia. Questo non ci ha impedito di dare segnali come la decontribuzione, il taglio al cuneo fiscale (la misura più costosa della manovra), il rinvio della Sugar e Plastic tax, il dimezzamento della tassazione sui premi di produttività e la detassazione dei fringe benefit. Più della metà delle risorse che abbiamo messo in campo è destinata alle aziende. Certo vorremmo fare di più ma purtroppo siamo in emergenza; le sole misure per l’energia costano circa 5 miliardi di euro al mese. Landini (segretario generale della Cgil, ndr) dice invece che non abbiamo fatto nulla per poveri. E allora come definirebbe l’indicizzazione delle pensioni minime al 120%, l’aumento del 50% dell’assegno unico per i figli, i 500 milioni contro il caro carrello e il taglio del cuneo fiscale per i redditi più bassi? Sull’accusa di aiutare le categorie che pagherebbero meno tasse come gli autonomi la considero un tipico pregiudizio della sinistra e non l’ho mai condiviso ». I migranti e il rapporto con l’Europa : «I rapporti con l’Europa sono buoni . Il primo incontro l’ho fatto a Bruxelles proprio perché volevo dare il segnale di un’Italia pronta a collaborare, difendendo il proprio interesse nazionale, come mi pare legittimamente facciano tutti. Non ho mai avuto problemi con la Francia né li ho oggi. Tra l’altro ho avuto uno scambio di messaggi con Emmanuel Macron qualche giorno fa. Al di là delle dichiarazioni di alcuni esponenti del governo francese sui migranti, incomprese dai più, i nostri rapporti bilaterali proseguono. La posizione italiana ha portato un risultato concreto: per la prima volta la rotta del Mediterraneo centrale viene considerata prioritaria in un documento della Commissione Ue ; non era mai accaduto e non sarebbe accaduto se non avessimo posto il tema. L’Italia non può essere abbandonata, non è scritto in nessun trattato che debba essere l’unico punto di sbarco possibile in Europa. La questione della migrazione va affrontata strutturalmente e sono pronta a parlare con tutti perché a me interessa risolvere i problemi, ma dalla questione energetica al Pnrr mi sembra che da parte dei vertici delle istituzioni europee vi sia massima disponibilità» . «Non sono io ma l’agenzia europea Frontex a dire che alcune Ong rappresentano un fattore di spinta dei flussi di migranti illegali , con conseguenze sia sugli arrivi che sui morti in mare. Penso che uno Stato serio non possa tollerare questi fenomeni di illegalità. L’approccio di alcune Ong, che svolgono una attività prevalentemente ideologica che ha poco a che fare con le norme del diritto internazionale in tema di salvataggio in mare, trova una naturale convergenza con gli interessi degli scafisti ». La tutela dei diritti civili :
«Non ci si deve aspettare niente di diverso da quello che abbiamo detto: nessuno dovrà temere per le proprie scelte individuali e per la propria libertà. Non abbiamo alcuna intenzione di comprimere diritti ma semmai di aggiungerne . Per intenderci, ribadisco che non voglio né abolire né modificare la legge 194 ma offrire un aiuto in più a quelle donne che pensano di ricorrere all’interruzione di gravidanza perché, ad esempio, spinte dalle difficoltà economiche ». Le querele e i rapporti con i giornalisti : «Io ho presentato la querela quando ero capo dell’opposizione. L’ho fatto non perché Saviano mi aveva criticato sull’immigrazione ma perché, nel tentativo vergognoso di attribuirmi la responsabilità della morte in mare di un bambino, mi definiva in tv in prima serata una “bastarda”. E quando gli è stato chiesto se quella parola non fosse distante dal diritto di critica ha ribadito il concetto. Non capisco la richiesta di ritirare la querela perché ora sarei presidente del Consiglio: significa ritenere che la magistratura avrà un comportamento diverso in base al mio ruolo, ovvero che i cittadini non sono tutti uguali davanti alla legge?» «Io sono una persona che alle domande risponde e non credo di essere nervosa. Vedo invece da parte di alcuni giornalisti un nervosismo nei miei confronti che non avevo ravvisato in passato. (...) Comunque, non voglio alimentare ulteriori polemiche. Dalla prossima conferenza stampa potrei ripristinare le regole del mio predecessore con il quale non ci furono mai problemi ». Gli alleati-rivali : «Berlusconi lo sento spesso, su tutte le questioni fondamentali. Anche con Salvini c’è un rapporto costante e continuo. Alcune posizioni che possono sembrare distoniche non mi preoccupano, sono sicura e posso rivendicare di aver condiviso tutte le scelte principali di questo governo. E intendo continuare a fare così . (...) So che questo governo durerà a lungo , anche perché l’Italia ha pagato per troppo tempo l’assenza di stabilità» . La maggioranza «indisciplinata» : «Molto meno di tante maggioranze che ho visto in passato. Non ho condiviso alcune proposte o dichiarazioni di cui parliamo, anche se qualche volta si è montato il caso ad arte. L’ho detto direttamente alle persone interessate quando non ero d’accordo. L’importante è che ci sia l’onestà di distinguere le proposte di singoli parlamentari di maggioranza rispetto dalle azioni del governo» . La «sponda» di Renzi e Calenda : «Non penso che la maggioranza abbia bisogno di allargarsi a qualcuno perché è solida. Ciò non toglie che se alcuni all’interno dell’opposizione vorranno condividere con noi alcune proposte ci sarà sempre la nostra disponibilità» . La manovra di bilancio Intanto, però, il governo ha dovuto mettere il freno all’innalzamento da 30 a 60 euro della soglia sotto la quale un esercente può rifiutarsi di accettare un pagamento con carte digitali . «Sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell’iter della legge di Bilancio » ha precisato ieri una nota di Palazzo Chigi. Il motivo è che la spinta verso i pagamenti digitali era tra le misure che il governo Draghi aveva promesso per ottenere i fondi del Pnrr. E accoppiare il limite ai pagamenti con il Pos con il già deciso innalzamento del tetto al contante rischia di far alzare più di un sopracciglio a Bruxelles sull’effettiva volontà del nuovo esecutivo di condurre la promessa lotta all’evasione fiscale (come ricorda Fabio Savelli, «l’imposta sul valore aggiunto è la più evasa nell’Ue — pesa per circa 93 miliardi di euro nel bilancio —. Per l’Italia raggiunge i 30 miliardi, la più alta nella Ue, con un tax gap, cioè la differenza tra il dichiarato e l’atteso in termini di incassi erariali, di circa il 20%»). Molte le misure ancora in discussione e che potrebbero essere riviste o aggiunte. Come il contributo di solidarietà a carico delle aziende energivore o il reddito di cittadinanza cumulabile con lavori stagionali o saltuari , o anche le spese per lo smantellamento del nucleare tolte dagli oneri di sistema nelle bollette. Confermata anche nell’ultima versione del testo della manovra la stretta su Opzione donna , l’anticipo pensionistico per le lavoratrici che rischia a questo punto di essere solo per poche: l’età minima sale a 60 anni; scende a 59 anni per chi ha un figlio, a 58 dai 2 in su. Possono accedere solo caregiver , o donne con invalidità dal 74% in su o licenziate (o dipendenti di aziende in crisi). Alla fine riguarderebbe appena 2.900 lavoratrici. La tragedia di Ischia Oltre al bilancio dei morti — ieri è stata ritrovata l’ottava vittima, Michele Monti, 15 anni, fratello di Francesco e Maria Teresa, i cui corpi erano stati recuperati domenica; e si cercano ancora quelli dei loro genitori, Gianluca Monti e Valentina Castagna — più passano le ore e più si aggrava l’elenco delle inadempienze, delle violazioni e delle omissioni che hanno portato al tremendo costo umano della frana di Ischia. Le parole, criticatissime, del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin — contro l’abusivismo edilizio, «basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti coloro che lasciano costruire» — sono senz’altro sopra le righe. Angelo Bonelli , leader di Europa verde, ha gioco facile nel ricordare che «Pichetto fa parte di un partito (Forza Italia, ndr ) che ha legalizzato il cemento abusivo con ben due condoni , e su di essi ha costruito il suo consenso». E bene fa Massimo Franco a ricordare, a proposito del «condono» su Ischia del governo Conte I, che «allora, due forze populiste furono solo le ultime in ordine di tempo a stipulare un tacito patto di scambio : favorire le famiglie che si illudevano di potere costruire case abusive violando le regole senza correre pericoli. I favori reciproci tra politica e proprietari sono cominciati molto prima, dal secolo scorso. E chiamano in causa tutti, senza distinzione». Basta mettere in fila un po’ dei titoli del Corriere di oggi per farsi un’idea della gravità di quanto accaduto sull’isola nei decenni : «Case abusive, Sos inascoltati: così Ischia frana»; «Le mappe di rischio e la via del disastro: “Lì non dovevano esserci abitazioni”»; «“Evacuate l’area”: le 23 mail senza risposta dell’ex sindaco»; «I 26 anni per abbattere una villa» (abusiva); «I terrazzamenti spariti e i canali trascurati: un secolo di errori». Come ha scritto sabato Gian Antonio Stella, «si sapeva, che poteva succedere ancora. Si sapeva. Forse mai come in questo caso, infatti, una lunga storia di errori dimostrava come l’isola fosse da sempre esposta a tutti i rischi: quelli sismici, quelli idrogeologici e più ancora quelli dovuti all’insipienza dell’uomo ». E, senza inchieste sulle responsabilità e provvedimenti radicali, le lacrime di oggi non basteranno a evitarne altre domani. Le proteste in Cina Non riuscendo a realizzare il sogno Covid Zero, il Partito-Stato di Xi Jinping in queste ore si sta dedicando all’azzeramento delle proteste . A Pechino e Shanghai la polizia ieri notte era fuori in forze, per prevenire nuove manifestazioni dopo quelle del fine settimana, quando la folla esasperata aveva osato invocare le dimissioni di Xi. Come scrive il corrispondente da Pechino Guido Santevecchi nel suo editoriale, «i tecnocrati comunisti sembrano in stato confusionale , forse non avevano detto a Xi tutta la verità: è questo il rischio principale di un potere piramidale con un uomo solo al comando per molti anni». (Questione approfondita anche da Gianluca Mercuri nella nostra Rassegna) Mosca contro il Papa sull’Ucraina Il Papa non è solo «russofobo», ma «perverte la verità»: parola di Maria Zakharova, nota portavoce del ministero degli Esteri russo. È crisi aperta tra la Santa Sede e il Cremlino . Lorenzo Cremonesi fa notare che «neppure la famosa frase pronunciata da papa Francesco nei primi giorni della guerra, quando definì il patriarca ortodosso a Mosca Kirill “chierichetto di Putin”, esortandolo a lavorare assieme per la pace, aveva sollevato reazioni tanto dure». A irritare il Cremlino,le parole del Papa alla rivista dei gesuiti America : «Quando parlo dell’Ucraina parlo di un popolo martirizzato. Se hai un popolo martirizzato, hai qualcuno che lo martirizza… ». Non stupisce che, sulla disponibilità di Francesco ad andare in visita sia a Kiev che a Mosca (ma non in una soltanto delle due), il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, abbia detto ieri che, pur dando il benvenuto all’offerta papale, «la si ritiene al momento irrealizzabile». Di Ucraina si parlerà oggi anche alla Camera , in un dibattito che Maria Teresa Meli prevede possa creare divisioni nelle forze politiche: «Fratelli d’Italia, Lega e FI hanno preparato un testo su cui però per ore c’è stato un braccio di ferro sulla decisione di prorogare fino al 31 dicembre 2023 gli aiuti militari, “previo indirizzo delle Camere”. Si tratta di un emendamento che sarà inserito nel decreto sulla partecipazione italiana alle missioni Nato in discussione al Senato, ma che Giorgia Meloni, per fare chiarezza una volta per tutte, anche nella sua maggioranza, vuole sia inserito nella mozione di Montecitorio. Insieme a un altro passaggio, quello sulla spesa “per la difesa pari al 2% del Pil entro il 2028”. Metà Pd sarebbe per astenersi sulla mozione della maggioranza ma questi due passaggi rischiano di spaccare i dem. Il Terzo polo, invece, ragiona sull’astensione, ma non ha ancora deciso». Le altre notizie • «È emerso un corpo sostanzialmente integro, che si è ben conservato considerata la profondità nella quale è stato interrato per oltre un anno e mezzo. Indossava gli stessi abiti al momento dell’interramento». Sono parole del procuratore di Reggio Emilia, Gaetano Calogero e fanno capire che, ormai, non ci sono praticamente più dubbi che quel corpo sia quello di Saman Abbas , la ragazza di origine pakistana uccisa dai familiari a Novellara. La certezza arriverà dagli esami del Dna. Ma gli accertamenti sul cadavere dovrebbero anche dare indicazioni su come sia stata uccisa. • Si vendevano i morti, come da testuale conversazione intercettata; investivano le banconote delle mazzette (di solito 50 euro a «colpo») in benzina e cialde per le macchinette del caffè. E benedicevano il Covid per l’enorme quantità di decessi e, di conseguenza, di guadagni illeciti: pretendevano denaro dai parenti per far vedere loro e salutare per un’ultima volta i propri cari . È quanto succedeva, secondo un’indagine dei carabinieri, all’ospedale di Saronno (Varese). Due arresti, più otto misure interdittive. Coinvolta una consistente parte del personale addetto all’obitorio dell’ospedale, e quattro imprenditori del settore pompe funebri. • La scuola con il miglior punteggio d’Italia è il liceo scientifico «Pier Luigi Nervi» di Morbegno (Sondrio) che torna in vetta con un punteggio inarrivabile di 94.42/100. A Milano il vertice della classifica è invariato sia per i classici che per gli scientifici; terremoto a Roma tra i classici, conferma per gli scientifici. Ecco Eduscopio 2022 (www.eduscopio.it), la mappa interattiva delle migliori scuole superiori d’Italia redatta dalla Fondazione Agnelli. Quest’anno misura anche gli effetti della chiusura delle scuole per il Covid. Lo spiega il direttore della Fondazione Andrea Gavosto: «Ha avuto anche forti ripercussioni sui percorsi dei diplomati degli istituti tecnici e professionali che hanno cercato lavoro: il tasso di occupazione è diminuito dell’11% ». • Un divario che cresce spinto da caro-energia, inflazione e conflitto in Ucraina tanto da arrivare a definirlo «Mezzogiorno sotto choc » con la recessione in vista. Impietosa e grave la fotografia del nuovo Rapporto 2022 della Svimez che vede la «riapertura della forbice di crescita tra Nord e Sud Italia: si è interrotto il percorso di ripresa nazionale che aveva portato nel 2021 il Meridione a partecipare alla ripartenza con un Pil del 5,9%». L’effetto porta 500 mila nuovi poveri solo nel Mezzogiorno e un Pil nel 2023 in picchiata a -0,4%, contro un dato medio nazionale dello 0,5% . E l’occupazione resta al palo: sempre più precaria e di bassa qualità e quella femminile sempre più lontana dalla media Ue. La pagina sportiva Un terremoto. Anzi, come scrive Massimiliano Nerozzi, «la fine di un’Era — quella della Juve di Andrea Agnelli , durata 4.576 giorni — sta in tre pagine di comunicato, uscito a tarda sera, dopo aver avvertito la Consob: il presidente, il vice Pavel Nedved e l’ad Maurizio Arrivabene hanno rimesso le proprie deleghe» e è così decaduto tutto il cda della società bianconera. Nominare il nuovo toccherà all’assemblea degli azionisti, convocata per il 18 gennaio del prossimo anno. Sulla decisione hanno pesato «le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati da Deloitte&Touche, società di revisione» del club»; ma, soprattutto, l’inchiesta della Procura di Torino. Quella che ha indagato i vertici bianconeri con l’accusa di false comunicazioni sociali e al mercato, ostacolo agli organi di vigilanza e false fatture per operazioni inesistenti. Oltre allo stesso club, per responsabilità amministrativa. (Qui la lettera di Agnelli ai dipendenti) Ai Mondiali di calcio in Qatar, ieri il Brasile è approdato agli ottavi, battendo 1 a 0 la Svizzera. Lo stesso ha fatto il Portogallo , vincendo per 2 a 0 con l’Uruguay. Nelle altre partite, Camerun e Serbia hanno pareggiato 3 a 3, mentre il Ghana ha battuto la Corea del Sud per 3 a 2. La partita di cartello di oggi è, per motivi non soltanto calcistici, Iran-Stati Uniti (ore 20). Da leggere e ascoltare Esce oggi per Baldini+Castoldi la nuova edizione, aggiornata, estesa, sempre diversa del «Mereghetti », il Dizionario dei film del critico cinematografico del Corriere : 35 mila schede, oltre 7 mila pagine. Ve ne parla Paolo Beltramin. Domani, all’Università La Sapienza di Roma che aveva cominciato a frequentare da poco, verrà ricordato il figlio dei nostri colleghi Luca Valdiserri e Paola Di Caro , ucciso a 18 anni da un’auto mentre camminava su un marciapiede a Roma. Una giornata in cui si parlerà di cinema, musica e cultura della sicurezza stradale. Nel podcast Corriere Daily di oggi (che potete ascoltare qui) lo stesso Luca Valdiserri racconta il perché di questa scelta, mentre la direttrice del dipartimento di Psicologia Anna Maria Giannini, da oltre 20 anni impegnata sul tema, spiega dove e come bisogna intervenire per arginare tragedie come queste. Grazie per aver letto Prima Ora e buon martedì Qui sotto trovate alcuni approfondimenti (Questa newsletter è stata chiusa all’1.30 )
Prima, il leader grillino Giuseppe Conte ha sostenuto in tv che quello approvato dal governo M5S-Lega da lui presieduto nel 2018 non era un condono edilizio. Poi, dai grillini è cominciato un tiro al bersaglio contro Luigi Di Maio, che dal Movimento è uscito, come responsabile dell’approvazione di quel decreto: un modo per scaricare la colpa su di lui, e scansare le responsabilità di Conte, che parla di «sciacallaggio». Gli effetti del nubifragio che ha provocato morte e distruzione a Ischia erano prevedibili. Il tentativo di dirottare colpe sugli altri è riemerso quasi per inerzia: anche perché sono trasversali e pluriennali, e non riguardano né un solo partito né un unico schieramento . A colpire, tuttavia, è il profluvio di parole in libertà venute da maggioranze e opposizione: con il ministro Gilberto Pichetto Fratin spintosi a proporre «la galera» per i sindaci che non combattono l’abusivismo edilizio. Parole bollate come inaccettabili, e criticate un po’ da tutti. E questo mentre il segretario dem Enrico Letta chiede di evitare polemiche. L’aspetto più deprimente è la strumentalità con la quale l’argomento viene affrontato . Roberto Calderoli, ministro della Lega, sfrutta la tragedia per spezzare una lancia a favore dell’«autonomia differenziata» delle regioni, cara al Carroccio. Se verrà approvata la riforma, controversa e contestata soprattutto al Sud, non si assisterà più, ipotizza, «a scaricabarili» come quello delle ultime ore: sebbene sia stato il Carroccio, con i Cinque Stelle, ad avallare il decreto col condono del 2018. Il partito meno attaccato è Fratelli d’Italia: forse perché era spesso all’opposizione. Quello più in imbarazzo, invece, è il movimento di Conte. E non solo per le bordate che continuano ad arrivare dal Terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi, e dal Pd. La difficoltà nasce dal fatto che la responsabilità politica di quanto fu deciso a Palazzo Chigi ricade sull’allora premier grillino. Il fatto che prima abbia negato il condono, poi i Cinque Stelle lo abbiano imputato al solo Di Maio , evocando i contrasti con l’allora ministro grillino all’ambiente, Sergio Costa, è la conferma di un imbarazzo profondo. Ma se non era un condono, perché additare l’ex ministro scissionista? Se invece lo era, a dovere spiegare sono l’intero M5S e la Lega sua alleata. Non solo, però, perché il problema non è nato nel 2018 . Allora, due forze populiste furono solo le ultime in ordine di tempo a stipulare un tacito patto di scambio: favorire le famiglie che si illudevano di potere costruire case abusive violando le regole senza correre pericoli. I favori reciproci tra politica e proprietari sono cominciati molto prima, dal secolo scorso . E chiamano in causa tutti, senza distinzione.
Riepilogando. La responsabilità di quanto è successo a Ischia non è minimamente imputabile al primo governo Conte, sostiene l’ex premier Giuseppe Conte, dato che la norma da lui firmata si intitolava «condono» ma, sia chiaro, non era un condono. La colpa non può neanche essere delle persone che costruiscono dove non si dovrebbe (e votano per chi permette loro di continuare a farlo). Intanto perché è di cattivo gusto prendersela con le vittime. E poi perché la tragedia non dipende dagli abusi edilizi, ha ricordato l’ex sindaco Giuseppe Conte, omonimo, puntando semmai il dito sul dissesto idrogeologico. In Italia funziona così: chi avrebbe saputo cosa fare accusa chi avrebbe potuto farlo, il quale a sua volta accusa chi, pur sapendo, non ha fatto niente lo stesso . I cittadini chiamano in causa le autorità locali, le autorità locali quelle centrali e quelle centrali l’Europa, che in certi casi si rivela maledettamente utile. L’ipotesi che le responsabilità siano di tanti, anche di chi le attribuisce soltanto agli altri, non viene nemmeno presa in considerazione. D’altronde avete mai visto l’ospite di un talk cambiare di una virgola la sua opinione su Covid, guerra, migranti? Tutti trincerati dietro convinzioni immutabili, tutti depositari esclusivi del Verbo, tutti garantisti con gli amici e forcaioli con i nemici, che sono sempre o disonesti o coglioni. Facciamocene una ragione: poiché ciascuno si ritiene innocente, a far franare Ischia non può essere stata che la mano di Dio .
Il Partito-Stato non sta crollando in Cina . Eppure Xi Jinping e compagni tecnocrati sono finiti nel guado di una crisi economica e sociale che si sono inflitti da soli , inseguendo il sogno irrealizzabile di eliminare il Covid-19 dal territorio nazionale, per dimostrare la superiorità del modello autoritario e repressivo al «caos occidentale». La disobbedienza civile della gente scesa in strada a Shanghai, Pechino, Guangzhou, Wuhan e la mobilitazione simultanea degli studenti in decine di campus universitari durante il fine settimana rappresentano una sfida alle restrizioni sanitarie, che sono una scelta politica di Xi. Non si può più dire che siano «manifestazioni senza precedenti per la Cina», perché già in primavera Shanghai era stata segnata da proteste e tafferugli, con la gente esasperata per due mesi consecutivi di lockdown, per gli ingressi dei palazzi circondati da gabbie e la difficoltà di ricevere rifornimenti alimentari, per decine di migliaia di cittadini spediti a forza nei lazzaretti. Mentre il resto del mondo si era già riaperto e aveva deciso di «convivere» con gli strascichi della pandemia, soprattutto grazie ai vaccini. L’altra notte però, a Shanghai centinaia di persone hanno cominciato a scandire «Abbasso il Partito comunista», «Xi Jinping dimissioni», «Basta tamponi, vogliamo lavoro e diritti» . Sono le stesse parole che erano state scritte in due striscioni appesi a un ponte di Pechino nel distretto di Haidian a ottobre, pochi giorni prima del Congresso del Partito che ha consegnato a Xi il terzo mandato da segretario generale: quel giorno era stato un contestatore solitario a sfidare la polizia, lo avevano arrestato dopo pochi minuti ed è scomparso in una cella, ma le foto della sua protesta erano state diffuse sul web. (...) I tecnocrati comunisti sembrano in stato confusionale, forse non avevano detto a Xi tutta la verità : è questo il rischio principale di un potere piramidale con un uomo solo al comando per molti anni. Inseguendo l’azzeramento dei contagi, impossibile con tutte le varianti del coronavirus che si sono succedute, la Cina ha sprecato fondi enormi per costituire un sistema di sorveglianza sanitaria che è diventato repressione: obbligo di tampone quotidiano per potersi muovere, lockdown a intermittenza, costruzione di lazzaretti, centinaia di migliaia di vigilanti in tuta bianca. Una formula che all’inizio della pandemia ha evitato molti contagi e morti ma che è insostenibile, un incubo . È anche probabile che Xi sia nel guado perché gli sono stati riferiti i risultati delle proiezioni degli epidemiologi cinesi e internazionali. Pechino ha perso troppo tempo e troppe risorse senza costruire una strategia di uscita dalla gabbia delle restrizioni sanitarie. Al momento i contagi sono limitati a circa 40 mila al giorno. Ma se la Cina riaprisse ora, con i suoi vaccini meno efficaci e meno diffusi di quelli occidentali, con i suoi ospedali meno preparati, nei prossimi sei mesi si registrerebbero 363 milioni di contagi e 620 mila morti . Dopo tre anni di sofferenze per i lockdown neanche Xi potrebbe spiegare ai cinesi la gravità del fallimento, ammettendo che il Partito-Stato funziona peggio delle democrazie occidentali .
Sam Bankman-Fried era il volto giovane del capitalismo «illuminato» : trentenne, finanziatore del partito democratico, esponente del movimento per l’«altruismo efficace». Era pronto a donare metà della propria ricchezza, in vista di obiettivi i più ambiziosi. La sua piattaforma di scambio di criptovalute si è rivelata una specie di schema Ponzi, dove le spese venivano spensieratamente approvate a colpi di emoji (le «faccine»). Ora con SBF rischiano di venire travolti gli enti non profit che finanziava e lo stesso «altruismo efficace» . Che invece rispecchia, a partire dal padre nobile Peter Singer, una sensibilità nuova. Anziché augurarsi che anche i ricchi piangano e confidare nella tassazione progressiva e in uno Stato sociale pesante, gli altruisti efficaci, abbienti o squattrinati che siano, si impegnano a donare del loro a gruppi che dimostrano di saper fare bene il bene. L’ambizione è che quei dollari e quegli euro finiscano dove meglio possono essere impiegati: non per utilità personale, ma a vantaggio dell’umanità intera. Che un filantropo sia un truffatore non significa che la filantropia sia una truffa. E tuttavia guai a dimenticare che il fine non giustifica i mezzi . Chi ha sempre insistito che l’unica responsabilità dell’impresa è fare profitti intendeva proprio questo. Gli uomini d’affari devono seguire le norme vigenti e rendere conto a investitori o azionisti nel linguaggio freddo ma veritiero dei bilanci. Gli slanci ideali sono ammirevoli, le intenzioni generose pure. Però il compito di FTX è assolvere gli obblighi assunti con i suoi clienti e poi remunerare chi vi ha investito. Il bravo imprenditore offre ai consumatori beni e servizi di valore e poi fa profitto per sé e gli azionisti. L’imprenditore buono parte di quel profitto lo dona con generosità. È apprezzabile che vi siano imprenditori buoni, a essere «socialmente necessari» sono gli imprenditori bravi .
104 donne uccise in famiglia nel nostro Paese nel 2022 . Finora. Proprio fra le pareti domestiche dove dovrebbero essere più protette. Donne maltrattate, minacciate, che spesso hanno denunciato la violenza domestica, ma o non sono state credute o sono state rimandate a casa con rassicurazioni poco rassicuranti. Ma la violenza diventa più feroce quando le donne alzano la voce e pretendono di entrare nelle professioni tradizionalmente condotte solo da uomini, quando non si accontentato di fare le casalinghe, quando esigono di dire la loro. Tutti d’accordo in teoria sulla parità dei diritti, ma quando vengono messi in discussione alcuni privilegi storici maschili, l’atteggiamento cambia . Fa comodo avere una donna in casa che lavora gratuitamente, si occupa di bambini e anziani senza chiedere niente in cambio. Da ricordare fra l‘altro che ogni diritto sociale conquistato da chi ne era privo, attenta a dei privilegi antichi che alcuni uomini fragili e impauriti ritengono loro dovuti per natura e destino. Da lì nascono i conflitti. Consideriamo un momento su cosa succederebbe se invece di 104 donne uccise fossero 104 uomini trucidati a coltellate, a colpi di martello, strangolati . Non è difficile immaginare che si scatenerebbe un’indignazione furibonda : donne assassine, nemiche degli uomini , delinquenti da tenere a freno. Ci sarebbe chi chiederebbe la pena di morte. Tornerebbero a galla i vecchi pregiudizi sulla perfidia e la malignità delle donne, ben simbolizzata nella nostra religione dalla figura di Eva che ha mangiato la mela della conoscenza e per questo ha provocato la cacciata dal paradiso. Cosa di cui è stata incolpata per secoli. Rimproveri che, senza andare lontano troviamo ancora attuali in alcune società, per cui le donne sono tenute segregate senza che neanche abbiano ucciso un centinaio di mariti o compagni di vita. Una storia collettiva che dura da millenni. La consapevolezza porta indignazione e l’indignazione porta a cercare rimedi seri . Da una parte leggi più severe , rispetto e credibilità delle vittime, narrazione pubblica meno scandalistica e più attenta alle profonde ragioni della violenza, e ancora insegnamento nelle scuole primarie della storia del patriarcato e delle sue conseguenze , e ascolto per chi chiede uguaglianza e diritti e stima. Cose difficili capisco in una cultura che tende a reificare l’essere umano, ma che ci stiamo a fare al mondo se ci comportiamo da conigli che scappano di fronte alle prime difficoltà culturali?
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